---------------------------------------- Un giudizio sulle due manifestazioni
di Paola Ossorio
Questo mio scritto giunge forse un po' in ritardo, lo so e chiedo perdono, cioè perd ó no, con la o chiusa, come pronuncio quando parlo la mia terza lingua!
Il convegno del 3 marzo, con gli autorevoli interventi di Fiore Ricciardelli, Pietro Maturi e Renato Carpentieri, mi ha autorizzato ad usare le mie tre lingue a mia discrezione! È un grosso risultato per me. È il punto su cui si è verificata la convergenza unanime sia dei relatori che del folto e partecipe pubblico in sala.
da sinistra a destra: Renato Carpentieri, Lucio Allocca, Pietro Maturi,
Amedeo Messina, Paola Ossorio e Fiore Ricciardelli.
Foto di Giuliano Longone Viviani
Riassumo i motivi della mia grande soddisfazione.
Il grosso consenso sul mio volume “Parte italiano e parte…nopeo” da parte degli esperti presenti è stato da loro motivato con riflessioni perfettamente coincidenti con le mie. La coincidenza è stata tale che gli interventi recitati sembravano essere stati da me scritti sapendo in precedenza che cosa avrebbero detto l'ispettore Ricciardelli e il professor Maturi. L'attenzione del pubblico durante le loro acute analisi e la partecipazione alle parti recitate hanno confermato che il tema è molto più sentito di quanto non se ne parli.
Si è spesso equivocato sull'argomento “dizione”, esagerando in un senso o nell'altro, da una parte snobbando la pronuncia standard italiana in nome della fedeltà alle proprie radici, dall'altra storcendo il naso alle inflessioni regionali, viste come “sporcatura” dell'idioma nazionale. I partecipanti al convegno “Il parlar male del parlar bene” hanno messo a fuoco l'aspetto pratico del problema, proponendo una posizione molto equilibrata: parliamo in maniera autentica, manteniamo le nostre radici, ma cerchiamo di offrire nei luoghi deputati la possibilità di conoscere la pronuncia dell'italiano ufficiale, per poterlo parlare come “terza lingua”, appunto. Che a livello nazionale si insegni dunque a scuola non soltanto l'ortografia, ma anche l'ortoepia.
Vorrei anche esprimere la mia grande soddisfazione per la lezione del 4 marzo presso l'associazione “Briciole di stelle”, dove l'entusiasmo dei giovani e giovanissimi ha dimostrato che quando si lavora bene – complimenti a Piera Violante e a Riccardo Brescia per il lavoro svolto coi ragazzi – i frutti non mancano.
Mi auguro solo che il convegno e la lezione non restino fatti isolati e che altre iniziative siano promosse altrove seguendo questi esempi.
Un grosso grazie a te e all'istituto che dirigi con passione e competenza.
----------------------------------------
Il parlar male del parlar bene
Interventi sul volume
PARTE ITALIANO e PARTE... NOPEO
pubblicato da Liguori - Napoli 2005
Ne discutono con l'autrice Paola Ossorio
Renato Carpentieri (attore-regista),
Pietro Gargano (caporedattore de Il Mattino)
Pietro Maturi (docente alla università "Federico II"),
Fiore Ricciardelli (ispettore Min. Pubblica Istruzione).
Contributi artistici di: Lucio Allocca, Ottavio Costa, Rosaria De Cicco,
Annamaria Delicato, Renato De Rienzo, Gino Monteleone,
Luciano Nozzolillo, Enzo Salomone, Carmen Scivìttaro, Lello Serao
Presenta Amedeo Messina
lunedì 3 marzo dalle ore 16.00 alle 19.00
Sala della loggia al Maschio Angioino - Napoli
L'agile volume di Paola Ossorio, indimenticata attrice sulle scene di Partenope e non solo, nasce dal vivo dell'esperienza di chi affronta a teatro l'arduo problema di parlar bene l'italiano. Un sapere questo che non s'impara a scuola e complica la vita non soltanto ai molti allievi attori di cui Napoli è fucina permanente, ma pure a tutti quelli, e non sono pochi, che rivelano la loro origine non appena si mettono a parlare. Il testo esamina e risolve tutti i casi in cui la pronuncia dell'italiano da parte dei partenopei di nascita e di lingua si discosta da quella dell'idioma nazionale. Esso è strutturato in modo da consentire sia una consultazione rapida, su singole parole, sia un regolare apprendimento della dizione ufficiale. Il metodo prescelto prevede sia lo studio personale che l'uso didattico da parte di docenti e alunni in classe e nelle scuole di teatro. Gli esercizi annessi, tutti ben risolti in piacevoli giochi verbali, inducono alla produzione del suono corretto. In appendice è collocato un elenco completo dei vocaboli proposti, integrato da ulteriori termini che potrebbero far sorgere altri dubbi di pronuncia, in modo da curare, almeno nella voce, il fenomeno assai triste che ha potuto rendere gran parte dei napoletani analfabeti oggi sia della propria lingua che di quella nazionale.
ISTITUTO LINGUISTICO CAMPANO - Ass. culturale BRICIOLE DI STELLE
Parlare bene e spiccicare male
Interventi sul volume
PARTE ITALIANO e PARTE... NOPEO
pubblicato da Liguori - Napoli 2005
Ne discutono con l'autrice Paola Ossorio Amedeo Messina e Piera Violante
Contributi artistici degli allievi attori:
Arianna Capezzuto, Alessia Crispo, Giovanna De Sio,
Nancy Diaco, Lorenzo Dottorini, Giulio Maria Furente,
Loris Maria Furente, Martina Lanzaro, Tommaso Micallo,
Lucilla Minervini, Lorenzo Rollin e Fabiana Simeoli
martedì 4 marzo dalle ore 17.00 alle 19.30
via Domenico Montesano 12 - 80131 - Napoli
(adiacenze Largo Cappella dei Cangiani)
L'agile volume di Paola Ossorio, indimenticata attrice sulle scene di Partenope e non solo, nasce dal vivo dell'esperienza di chi affronta a teatro l'arduo problema di parlar bene l'italiano. Un sapere questo che non s'impara a scuola e complica la vita non soltanto ai molti allievi attori di cui Napoli è fucina permanente, ma pure a tutti quelli, e non sono pochi, che rivelano la loro origine non appena si mettono a parlare. Il testo esamina e risolve tutti i casi in cui la pronuncia dell'italiano da parte dei partenopei di nascita e di lingua si discosta da quella dell'idioma nazionale. Esso è strutturato in modo da consentire sia una consultazione rapida, su singole parole, sia un regolare apprendimento della dizione ufficiale. Il metodo prescelto prevede sia lo studio personale che l'uso didattico da parte di docenti e alunni in classe e nelle scuole di teatro. Gli esercizi annessi, tutti ben risolti in piacevoli giochi verbali, inducono alla produzione del suono corretto. In appendice è collocato un elenco completo dei vocaboli proposti, integrato da ulteriori termini che potrebbero far sorgere altri dubbi di pronuncia, in modo da curare, almeno nella voce, il fenomeno assai triste che ha potuto rendere gran parte dei napoletani analfabeti oggi sia della propria lingua che di quella nazionale. |