Vi
invito a fare una passeggiata gastronomica attraverso i vicoli
odorosi di cibo della Napoli di fine Ottocento, mano nella
mano con la giornalista-scrittrice Matilde Serao.
Incontreremo personaggi coloriti come il friggitore che per
un soldo ci venderà un piattello di pesci fritti, i
cecenielli, oppure il pastaiolo che ci darà un piatto
fumante di maccheroni al pomodoro da assaporare con le mani,
come facevano i popolani senza nemmeno sporcarsi le dita.
Incontreremo tutti i personaggi del popolo e della borghesia
descritti dalla Serao nel suo romanzo “Il paese di cuccagna”
e quelli del suo saggio “Il ventre di Napoli”,
pubblicati al volgere del secolo, documenti di denuncia, ma
anche sapienti scorci di mezzo secolo di storia napoletana.
Ci sarà Agnesina Fragalà, bella figlia di papà,
nel giorno del suo battesimo con gli invitati della Napoli
bene e tutte le delizie partenopee preparate dalla pasticceria
del padre, le sfogliatelle ricce, frolle e di santa rosa.
Entreremo quindi nei chiostri delle monache, attirati dai
profumi dei dolci impastati e cotti secondo i segreti delle
madri badesse. Ci delizieremo nel leggere la ricetta della
pastiera napoletana, regina di tutti i dolci, servita dalla
brava Loredana Limone con l’accompagnamento di divertenti
aneddoti ed antichissimi segreti. Non vi è ancora venuta
l’acquolina in bocca?
Buona lettura e ricordate: leggere è davvero un gusto!
Barbara Buganza
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